COS’E’ IL CAREGIVER FAMILIARE?
Il Caregiver Familiare (letteralmente, dall’inglese,
“colui/colei che offre cura”), è la persona che in ambito domestico – e in via
prevalente all’interno della famiglia - assiste un familiare affetto da grave
disabilità/malattia a titolo gratuito. Non va quindi confuso con chi viene
pagato per fare questo lavoro (badanti, assistenti, accompagnatori).
COME SAPERE SE POSSO ESSERE CONSIDERATO UN CAREGIVER FAMILIARE?
Non esistendo in
Italia un riconoscimento giuridico di questa figura non esistono contorni certi
cui riferirsi. Negli altri Paesi dell’Unione Europea ci si riferisce
prevalentemente a parametri temporali e pertanto in quei casi il Caregiver
Familiare viene considerato colui/colei che assiste per almeno un tot di ore
settimanali.
PERCHE’ UN’AZIONE LEGALE PER IL RICONOSCIMENTO GIURIDICO DI QUESTA FIGURA E DEI BENEFICI CONSEGUENTI?
Le motivazioni sono diverse a seconda delle situazioni, fermo
restando il riconoscimento economico per il lavoro di cura in sostituzioni dello
Stato spesso completamente assente e valido per ogni situazione.
Inoltre:
- nel caso del lavoratore impegnato nel doppio compito ( lavoro di cura e attività fuori casa)– lo stress al quale questi è sottoposto riducono sensibilmente le sue aspettative di vita e pertanto la doppia copertura permetterebbe il prepensionamento
- nel caso del caregiver familiare che non ha mai lavorato o ha dovuto lasciare il lavoro , per assistere il congiunto disabile, la contribuzione figurativa permetterebbe l’accesso ad una pensione da lavoro altrimenti negata
QUANTI DOBBIAMO ESSERE PER AVVIARE LA CAUSA COLLETTIVA?
Più persone siamo e più
l’azione avrà la giusta attenzione. Inoltre le spese verranno suddivise tra
tutti i sostenitori quindi, in caso di numero molto elevato, saranno veramente
molto limitate.
CHI CI SEGUIRA’ NELL’AZIONE LEGALE?
Si tratta di un team di professionisti di
altissimo livello tra i quali il Prof. Paolo Cendon (creatore nel nostro Paese
dell’istituto dell’Amministrazione di Sostegno) e l’Avv. Marco Vorano
(attualmente impegnato nei ricorsi relativi alle cure con cellule staminali).
Maggiori informazioni sui professionisti coinvolti possono essere raggiunte a
questo sito web: www.personaedanno.it
COME POSSO FARE PER PAGARE LA MIA QUOTA DI SPESE?
Il Coordinamento Nazionale Famiglie
Disabili Gravi e Gravissimi non raccoglierà – come sua consuetudine – nessuna
quota. Troveremo, d’accordo con i professionisti coinvolti, un modo per far
arrivare direttamente a loro la parcella richiesta.
COME POSSO RIMANERE COSTANTEMENTE AGGIORNATO?
Fermo restando il nostro gruppo
Facebook Comitato prepensionamento familiari disabili gravi è stato realizzato un blog completamente
dedicato ai Caregiver Familiari dove verranno pubblicate anche tutte le
informazioni relative all’azione legale e dove sarà possibile pubblicare i
propri commenti anche in forma anonima. Il blog è raggiungibile al seguente
indirizzo: http://la-cura-invisibile.blogspot.it/
Gli aderenti che hanno lasciato un
recapito di posta elettronica verranno inseriti in una mailing list dove sarà possibile seguire in tempo reale l'iter giuridico del
ricorso.
L’AZIONE LEGALE BLOCCHERA’ L’ITER DELLA PROPOSTA DI LEGGE GIACENTE IN PARLAMENTO?
No,
anzi, crediamo che possa accelerarlo
PER PARTECIPARE ALL’AZIONE LEGALE COLLETTIVA DEVO ESSERE NECESSARIAMENTE ISCRITTO AL COORDINAMENTO NAZIONALE FAMIGLIE DISABILI GRAVI E GRAVISSIMI?
Assolutamente
no!
COSA OCCORRE FARE ADESSO?
Continuate
ad esporci i vostri dubbi, li trasformeremo in risposte su questa pagina che
verrà costantemente aggiornata. Le adesioni al ricorso possono essere segnalate
scrivendo una mail a ricorso@famigliedisabili.org contenente i seguenti dati del
Family Caregiver (e non del disabile assistito): nome, cognome, residenza,
recapito telefonico oppure compilando on line il MODULO DI ADESIONE
<3
RispondiEliminaIo non potrò spostarmi dal mio paese (non ho nessuno che mi aiuti con mio figlio), posso partecipare ugualmente? Ciao
RispondiEliminaTeresa
Quando si da un mandato, o procura, ad un avvocato lo stesso può rappresentare le istanze del suo assistito senza che esso sia necessariamente presente alle varie udienze. Per cui ti aspettiamo, partecipa pure!!
EliminaMi sento più tranquilla da quando ho aderito a questa iniziativa legale perchè sono certa che, se anche non riuscirò io ad avere delle agevolazioni, ci saranno altri che potranno avere senza elemosina i loro diritti e giustistia in uno stato dove un disabile con la sua famiglia può essere considerato un perseguitato. Vedi accertamenti...dopo che per anni ci sono state connivenze e ladrocini ora si mettono in croce chi già c'è. Ma io confido in Dio e spero in questa iniziativa. E' tempo di dire BASTA!!!
EliminaPotrei sapere il costo approssimativo della causa legale? Purtroppo i nostri mezzi finanziari attuali non ci permettono di spendere ! Isabella
RispondiEliminaPerché non considerare come esempio la Spagna, dove si dà la tutela al caregiver non parente?
RispondiEliminaChi ha stabilito che il malato invalido totale voglia farsi cambiare il pannolone da un parente, magari di sesso diverso?
Ma perché non affrontare anche questo problema? Uno Stato evoluto fa fronte anche a questo problema di dignità umana. E' mai possibile che sia un tabù? Perché non dirlo chiaramente che c'é disagio nel farsi fare certe cose? Si sopporta e non si dice nulla, quando é un diritto avere l'assistenza che provochi meno disagio possibile.
Aderito poco fa...bisogna che chi ci governa capisca che non e'possibile che una persona debba andare in pensione come tutti quando si assiste un disabile(moglie,figlio..ecc)
RispondiEliminae' umanamente e moralmente sbagliato...noi anche dopo la pensione continuiamo a lavorare per il bene dei nostri cari e lo Stato ci deve sostenere
Solo aiutando i piu deboli uno Stato e' forte
sono un operatrice socio sanitaria e durante i corsi di aggiornamento ci hanno insegnato che persone disabili come mia figlia DEVONO essere mobilizzati da due operatori. Per quale motivo adesso che mia figlia è a casa devo essere solo io ad accudirla? lo stato dovrebbe provvedere affinchè io sia affiancata 24 ore su 24 da un'altra persona. anche perchè, essendo da sola in casa, si mette a rischio la mia incolumità e quella di mia figlia
RispondiEliminaio ho dato voce ma la gente non ha fiducia per tutte le cose che si vedono su striscia come si deve fare per dare credibilità??
RispondiEliminaAnche se in questo momento 100 euro non sono pochi vorrei partecipare all'azione legale ma si può sapere in anticipo se successivamente si andrà incontro ad altre spese e a quanto ammonta la spesa totale ? Grazie !!
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaUn eventuale riconoscimento giuridico, come chiedete, potrà avere anche valore retroattivo ?
RispondiEliminaFederica. Io ho il papà che improvvisamente dopo averlo ricoverato al pronto soccorso perchè non camminava più me lo hanno dimesso dicendomi che aveva avuto un ischemia celebrale transitoria. In realtà non ha più camminato. La mia vita è cambiata improvvisamente ma la cosa più grave è che mi sono trovata a lottare contro le istituzioni per avere gli ausili necessari per poterlo accudire. Non avevo un letto ortopedico, una carozzina, un girello..... alla fine me li sono dovuti comprare tutti. Ho ottenuto un servizio domiciliare per tre ore alla settimana per ciò che riguarda la fisioterapista e logopedista. Sempre tre volte alla settimana per 10 minuti mi mandano un osa per aiutarmi a lavarlo e cambiarlo. Assistere una persona a casa è certamente un atto d'amore faticoso e oneroso ed i familiari sono lasciati totalmente soli ad affrontare la situazione.
RispondiElimina